Archivi categoria: Elusione fiscale internazionale

Interventi di contrasto all’elusione

fiscalità internazionale h100A partire dagli anni Novanta, gli interventi di contrasto all’elusione a livello internazionale si sono intensificati in maniera evidente: numerose sono statele norme adottate dal legislatore italiano.

Circoscrivendo il campo  al reddito di impresa – escludendo la  “persona fisica” e le operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, etc..), antielusiva è la c.d. legislazione CFC (Controlled Foreign Companies), che disciplina la tassazione degli utili derivanti dalla partecipazione in società estere controllate, con sede in Stati o territori a fiscalità privilegiata.
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Legge 21 novembre 2000, n. 342 – Art. 1. – Disposizioni in materia di redditi di imprese estere partecipate e di applicazione dell’imposta ai non residenti finalizzate al contrasto dell’evasione e dell’elusione

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Legge 21 novembre 2000, n. 342

Misure in materia fiscale

(Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 276 del 25 novembre 2000 – Suppl. Ord.)
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Le CFC “Controlled Foreign Companies” rules

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Le CFC rules sono normative adottate da paesi a tassazione ordinaria al fine di contrastare il trasferimento di reddito imponibile verso i paesi a regime di fiscalità privilegiata.
Al verificarsi delle condizioni stabilite dalle singole normative nazionali, l’Amministrazione Finanziaria sarà legittimata ad imputare alla società controllante residente i redditi dei soggetti partecipati non residenti (Controlled Foreign Companies).

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La Pianificazione Fiscale alla luce della recente giurisprudenza

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La Corte di Cassazione si è, ormai, univocamente espressa sul concetto di “abuso del diritto e libertà di iniziativa economica”

La Suprema Corte di Cassazione (Sezione Tributaria) con la sentenza n° 1372 del 21.01.2011 ha posto in evidenza come si tratta pur sempre di verificare se l’operazione rientra in una normale logica di mercato, si deve affermare che il carattere abusivo deve essere escluso per la compresenza, non marginale, di ragioni extra fiscali che non si identificano necessariamente in una redditività immediata dell’operazione, ma possono essere anche di natura meramente organizzativa, e consistere in miglioramento strutturale e funzionale dell’impresa. Tale è la regola emergente dal sistema, sul modello comunitario, che prende in considerazione soltanto il contenuto oggettivo dell’operazione, a differenza di altri ordinamenti”.

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